Nuove ricerche mostrano che risolvere regolarmente rompicapi logici può stimolare il cervello e rafforzare la resilienza mentale. I ricercatori dell'Università dell'Oregon (Rahman, Foxman, Markowitz, 2024) hanno analizzato oltre 30.000 recensioni di utenti su app popolari per l’allenamento del cervello, per capire l’effetto che questi giochi hanno nella vita quotidiana.
I risultati hanno mostrato che i cosiddetti “giochi cognitivi” (inclusi sudoku, cruciverba e altri rompicapi) influenzano principalmente lo stato emotivo, più che il livello d’intelligenza.
Gli utenti che giocano regolarmente a questi giochi riportano:
- riduzione dell’ansia;
- aumento della fiducia in sé stessi;
- senso di ordine e controllo nella vita quotidiana;
- miglioramento dell’umore.
Alcuni partecipanti allo studio hanno descritto il sudoku come una forma di meditazione: il gioco aiuta a concentrarsi, a disconnettersi temporaneamente dal caos e persino ad affrontare periodi stressanti.
Perché funziona?
Le persone non percepiscono giochi come il sudoku solo come un allenamento mentale, ma anche come uno strumento per il reset emotivo. Quando una persona risolve questi rompicapi, affronta un compito chiaro e gestibile con un obiettivo concreto — particolarmente importante in un mondo pieno di incertezze.
Gli utenti raccontano che questi giochi aiutano a ritrovare il controllo, a mettere ordine nei pensieri e a focalizzarsi su qualcosa di calmo. Il sudoku diventa parte di un rituale quotidiano — alcuni giocano la mattina prima del lavoro, altri prima di dormire. Questo crea una sensazione di stabilità e rilassamento, senza bisogno dei social o delle notizie.
Gli autori dello studio osservano che il fattore chiave non è tanto il miglioramento della memoria, quanto il modo in cui ci si sente durante il gioco: concentrati, calmi, capaci di piccoli successi. Ed è proprio questa sensazione a essere direttamente collegata al benessere mentale.
Inoltre, questi giochi non richiedono competizione, non generano stress né impongono pressioni: si risolve il rompicapo al proprio ritmo. Non è una questione di risultato, ma dello stato mentale durante il processo.